Iniziative dedicate, monumenti illuminati e comunicazioni sui media digitali. Ottobre si tinge di rosa per dare voce alle numerose campagne volte a sensibilizzare alla prevenzione senologica. Un mese che pone l’accento sul tumore più diffuso all’interno del genere femminile.
La prevenzione è il primo passo, come affermano gli specialisti. Infatti, i progressi effettuati nel campo della medicina hanno aumentato notevolmente la percentuale di sopravvivenza a distanza di 5 anni dalla diagnosi.
È per questo che il 2021, a differenza del 2020, deve essere un anno di ripartenza in tutti i sensi. A causa delle interruzioni avvenute nel 2020, molte diagnosi precoci per il tumore al seno sono state rimandate. Stando ai dati provenienti dalla clinica Humanitas Gavazzani a Bergamo, nella sola provincia sono stati posticipati circa 2mila screening preventivi. Una tendenza da invertire assolutamente quest’anno e negli anni avvenire.
Situazione post Covid: la piaga della prevenzione rimandata
I dati raccolti dalla Breast Unit dell’Ospedale di Piacenza nel 2020 sono allarmanti. A causa dello stop provocato dal lockdown sono state rimandate più di 7 mila mammografie e molti casi di tumore diagnosticati non sono stati operati. Questi ritardi nelle cure e nella prevenzione dovranno essere certamente colmati nell’anno corrente e in quelli avvenire. Per questo motivo, l’Ottobre Rosa è un mese fondamentale per ripartire effettuando diagnosi sempre più precoci a quante più donne possibili.
Infatti, il 19 ottobre si celebra la Giornata internazionale contro il tumore al seno, voluta fortemente dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Un modo per accrescere la conoscenza su questo male e sensibilizzare tutte le donne a sottoporsi a test e analisi per la prevenzione. La giornata mondiale è anche un modo di educare ad un senso di responsabilità tutto il genere femminile, invitando le donne a monitorare costantemente il proprio stato di salute con visite specialistiche periodiche e mammografie.
Ambulatori mobili itineranti per l’Ottobre Rosa
Per far fronte a questa esigenza primaria di intensificare le attività di prevenzione e diagnosi precoce, CVS si è sempre posta al fianco di onlus, Asl o associazioni di volontariato (come la Susan G. Komen Italia) realizzando per loro ambulatori mobili di senologia tecnologici e innovativi. Si tratta di veicoli medicali progettati con le migliori tecnologie presenti sul mercato, capaci di supportare il lavoro dei professionisti con tutte le apparecchiature necessarie ad effettuare qualsiasi screening senologico e mammografico. Anni di investimenti in ricerca e sviluppo in questo ambito hanno portato alla nascita di un veicolo medicale unico nel suo genere. Si chiama Rosa ed è il primo ambulatorio mobile di senologia conducibile con patente B che ospita a bordo un mammografo con tomosintesi digitale. Si tratta di uno strumento diagnostico ad alta precisione che restituisce immagini tridimensionali della mammella in grado di svelare anche piccole lesioni che altrimenti sarebbero sfuggite alla classica mammografia.
Dall’ecografia alla mammografia 3D, le unità mobili di CVS sono dotate di strumenti all’avanguardia e di spazi ambulatoriali molto capienti per ospitare le pazienti in comodità. Grazie a personale medico specializzato e all’aiuto dei volontari, è possibile organizzare giornate di sensibilizzazione nelle piazze delle città ma soprattutto arrivare in zone isolate e difficili da raggiungere. Tutto ciò con il fine di contrastare sempre più la diffusione di questo male e rendere accessibile a tutta la popolazione femminile gli screening preventivi.