Adolescenti e sessualità: l’importanza di campagne di sensibilizzazione efficaci sui territori

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Inutile evitare l’argomento, soprattutto per chi è genitore con figli adolescenti: l’adolescenza è un’età in cui iniziano i primi approcci a tematiche di tipo sessuale. Il problema è che, secondo attuali dati raccolti nei consultori familiari in giro per l’Italia, manca la consapevolezza sul tema. Tra i giovani insomma, vi è una carenza di informazioni corrette. Raccogliendo il parere dei pediatri, è appurato che la maggior parte dei giovani tra i 15 e i 17 anni si appresta a vivere la sessualità in maniera poco consapevole. Per questo motivo, il binomio formato da adolescenti e sessualità necessita, per funzionare correttamente, di punti di riferimento e campagne di sensibilizzazione efficaci sui territori.

Nella maggior parte dei casi, i teenager si vergognano di affrontare queste tematiche con i più grandi. Con la diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione, tra cui i social media, l’accesso alle informazioni sul tema è facilitato. A discapito, tuttavia, della qualità delle informazioni ricevute.

La disinformazione e i possibili rischi

Le informazioni captate dagli adolescenti nell’era del Web 2.0 sono talvolta distorte e non danno un’immagine reale del tema. Come conseguenza, è stato riscontrato sia a livello sociale che medico il bisogno di correggere questo tipo di comunicazione. A partire da una reale conoscenza del tema della contraccezione: un aspetto fondamentale per proteggere gli adolescenti da gravidanze non programmate.

Un altro argomento su cui c’è un’informazione carente, è quello che riguarda le malattie sessualmente trasmissibili. Infatti, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, circa due terzi delle malattie veneree si presentano nelle ragazze tra i 15 e i 24 anni. Motivo per cui, nella fase di primo approccio alla sessualità, sarebbe necessario essere consapevoli di tutti i rischi, anche per la salute generale.

Alimentare il giusto approccio tra adolescenti e sessualità

In un’indagine condotta dalla SIMA (Società italiana di Medicina dell’adolescenza), è emerso che la famiglia è il primo luogo in cui gli adolescenti acquisiscono valori e atteggiamenti. Ogni famiglia ne trasmette diversi e in modalità spesso discordante. Per dare uniformità alla comunicazione la scuola potrebbe svolgere un ruolo fondamentale. Tuttavia, sempre secondo queste stime, l’Italia è uno degli ultimi Paesi in Europa a fornire un’educazione corretta sul tema, talvolta non inserendolo nemmeno nei programmi scolastici.

Moltissimi invece sono gli sforzi di Associazioni di Volontariato o ASL dei territori che hanno compreso l’importanza del tema e lo affrontano organizzando campagne di sensibilizzazione a volte molto efficaci, altre meno.

L’importanza delle campagne di sensibilizzazione e di un’informazione capillare sul territorio

Quando si parla di sessualità, l’imbarazzo degli adolescenti nel rivolgersi al proprio medico o ad altre figure professionali di riferimento tende a prevalere. Finisce così che l’informazione viene acquisita tramite il confronto con gli amici o la consultazione su internet. Inutile dire quanto questo approccio possa essere dannoso per una crescita sana e consapevole.

Per venire incontro agli adolescenti e al loro linguaggio, una delle azioni più efficaci può essere quella di creare momenti di incontro e confronto con dei professionisti proprio nei luoghi in cui i giovani usano riunirsi.

Le piazza delle città, gli spazi antistanti le scuole, i luoghi di ritrovo della movida serale possono rappresentare i luoghi d’elezione per migliorare la comunicazione e abbattere la barriera dell’imbarazzo e della reticenza. Si tratta di posti familiari per il target da colpire, che possono essere facilmente raggiunti e presidiati da un ambulatorio mobile attrezzato con materiale informativo e promozionale che verrà poi distribuito alla giovane popolazione.

La presenza di ambulatori mobili per campagne di sensibilizzazione ed educazione sessuale degli adolescenti nei luoghi di ritrovo può così dare il via ad una catena di informazione corretta, grazie all’opportunità di confronto con figure professionali in ambito medico e sociale a bordo.

La riservatezza che offre un ambiente come il veicolo mobile, inoltre, può essere un incentivo a lasciare da parte l’imbarazzo e ricercare attivamente informazioni affidabili.

In ultimo, la possibilità di personalizzare l’aspetto del veicolo con grafiche e slogan d’impatto rappresenta un importante vantaggio nell’intento di attirare l’attenzione e invitare alla partecipazione.

Insomma, il dialogo con i più giovani necessita di impegno, stimoli e apertura al confronto e, grazie ad azioni mirate sui territori, grandi traguardi possono essere raggiunti.

 

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