Che la situazione pandemica globale avrebbe causato imprevisti e ostacolato la sanità italiana, già spesso in difficoltà, c’era da aspettarselo. Ciò che fino a poco fa non si conosceva era l’entità degli imprevisti che le aziende avrebbero dovuto fronteggiare non solo per tenere il virus fuori dagli ambienti di lavoro ma anche per continuare ad ottemperare a tutte le disposizioni in tema di medicina del lavoro.
L’attenzione principale negli ultimi mesi si è concentrata molto sulle problematiche legate alla sorveglianza sanitaria. Controllare il Covid-19 nei luoghi di lavoro si è rivelato fondamentale per contenere i contagi. Tuttavia purtroppo le continue restrizioni hanno portato ad una riduzione delle attività principali della sorveglianza sanitaria a:
- evitare che un lavoratore possa contagiare tutti i collaboratori operanti sul luogo di lavoro;
- prevenire e ovviare alla creazione di possibili focolai.
Come ogni imprenditore ben sa tuttavia, esistono altre impellenze che bisogna necessariamente gestire nonostante la pandemia, per continuare ad assicurare un luogo di lavoro sicuro ai propri dipendenti. Ci sono infatti alcuni tipi particolari di visite nell’ambito della medicina del lavoro che non possono in alcun modo essere differite in quanto ritenute urgenti. Queste sono:
- le visite da rientro;
- le visite su richiesta;
- le visite preventive e preassuntive.
Altre tipologie di visite in questo momento particolare restano da valutare in base anche alla situazione del lavoratore.
Modalità di svolgimento delle visite in tempi di Covid-19
Chiaramente, le visite mediche non possono attuarsi a distanza: sarebbe controproducente e soprattutto si rischierebbe di arrecare un danno al paziente. Per questo motivo le visite che coinvolgono il lavoratore devono essere effettuate in presenza diretta del medico. Oltre alla prenotazione obbligatoria, vi sono specifiche regole per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19. In particolare, si parla di: non creare assembramento in sala d’attesa, non presentarsi alla visita con sintomatologie influenzali, indossare obbligatoriamente la mascherina sempre, igienizzarsi costantemente le mani. Alcuni esami che permettono la diffusione del contagio andrebbero evitati laddove non indispensabili (come gli accertamenti spirometrici). Il medico dovrà sempre utilizzare mascherina e guanti che andranno igienizzati con maggiore frequenza.
Tra le best practises da citare da cui molte aziende stanno ottenendo un vantaggi concreto è quella di svolgere le visite mediche utilizzando i veicoli medicali di medicina del lavoro. Si tratta di veri e propri ambulatori completamente attrezzati che, data la loro particolarità di essere su 4 ruote, possono recarsi direttamente in azienda o comunque nel luogo di lavoro con a bordo uno staff medico al completo. Si tratta di uno strumento in grado di permettere al personale sanitario di effettuare qualsiasi tipo di accertamento e di utilizzare strumentazione medica all’avanguardia, che nulla ha da invidiare a quella di una postazione fissa. Tra i vantaggi particolarmente apprezzati dalle aziende che scelgono questa soluzione per ottemperare agli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro c’è il fatto che esso garantisce la massima privacy e il massimo confort per i pazienti.
Inoltre, in questa situazione molto delicata in cui molte ore di lavoro sono già andate perdute a danno dell’azienda, la possibilità di realizzare le visite direttamente in sede rappresenta un modo più ottimizzare i tempi del lavoratore, evitando che debba assentarsi per recarsi personalmente presso l’ambulatorio fisso, spesso distante molti chilometri.
Gestire il rientro a lavoro da Covid-19
Dati alla mano dimostrano che il tessuto aziendale italiano si è dimostrato attento e responsabile nella gestione interna del pericolo di diffusione del virus. Molte aziende e fabbriche, pur di garantire un luogo di lavoro sicuro ai propri collaboratori, hanno fatto ingente ricorso allo smart working e hanno seguito alla lettera tutte le disposizioni fornite dall’UE. Altre, si sono assunte l’onere di sottoporre a tampone periodicamente la propria forza lavoro, spesso proprio avvalendosi degli ambulatori di medicina su 4 ruote.
In molti casi, questa particolare attenzione ha portato all’identificazione immediata di casi positivi che hanno evitato la diffusione del contagio.
Ma se un lavoratore risultasse positivo, quali sono le condizioni per garantire un rientro in azienda sicuro, una volta guarito?
- Se il lavoratore ha contratto il virus ed è stato ricoverato in ospedale, allora dovrà effettuare due tamponi a distanza di 24 ore il cui esito dovrà essere negativo. Inoltre vi sarà da completare una visita con il medico;
- Se il lavoratore ha contratto il Covid-19 ma non ha subito alcun ricovero in ospedale, allora dovrà certificare di aver eseguito due tamponi a distanza di 24 ore con esito negativo. La visita pre-rientro potrà essere svolta solo se la sua assenza a lavoro ha superato i 60 giorni;
- Se il lavoratore è in quarantena fiduciaria non dovrà eseguire necessariamente alcun tampone, basterà presentarsi a lavoro una volta terminata la quarantena fiduciaria;
- Se il lavoratore presenta sintomi da Covid senza aver effettuato tamponi, dovrà semplicemente presentare il certificato medico. In questi casi, però, si consiglia di contattare il Medico competente e svolgere un tampone.