medicina di prossimità

Il numero di individui bisognosi di cure cresce all’interno della popolazione italiana, complice anche la situazione pandemica che stiamo vivendo. Di pari passo, però, diminuisce il numero di caregiver familiari e le strutture assistenziali sono sotto pressione. Per questo motivo è importante accelerare sul delicato argomento della medcina di prossimità. Lo scopo è offrire un miglior servizio non solo gli anziani ma anche le persone estremamente fragili o non autosufficienti.

È un dato di fatto: il cambiamento demografico, il numero di persone bisognose di cure e i pochi servizi pubblici disponibili suggeriscono che incentivare gli interventi di prossimità è una strada obbligata.

Oltre agli anziani e alle persone bisognose, vi sono molti paesini sul territorio italiano, soprattutto nelle aree di montagna, che hanno difficoltà ad accedere alle strutture ospedaliere. Le cause sono disparate: dalla mancanza di mezzi privati allo scarso trasporto pubblico presente. Inoltre, le ambulanze in questi luoghi molte volte arrivano in ritardo, aumentando le tempistiche di trasporto per un eventuale ricovero.

L’importanza delle cure di prossimità

Le innovazioni nel campo della medicina e anche nel settore dei trasporti hanno aiutato notevolmente a risolvere dei problemi che prima risultavano insormontabili. Ma ancora oggi molte persone si trovano in difficoltà. Il contesto sociodemografico è cambiato e c’è sempre più bisogno di un approccio basato sulla prevenzione, che sappia abbracciare tutte le aree di intervento e diverse problematiche.

La medicina di prossimità non ha solo il ruolo di avvicinarsi alle difficoltà delle persone nel raggiungimento di strutture sanitarie, ma anche quello di sopperire al disagio e alla difficoltà. Molte persone infatti non esprimono i propri bisogni per paura o per imbarazzo.

La strategia d’intervento di un assistenza sanitaria di prossimità prevede azioni mirate per raggiungere gli obiettivi in maniera multidimensionale e non settoriale, garantendo non solo cure riparative ma soprattutto azioni preventive. In base alle diverse esigenze e disagio sociale, economico e abitativo, le cure di prossimità hanno il fine di rendere vivibili e riqualificare zone lontane e disagiate sul territorio. Tutto ciò per migliorare la qualità della vita delle persone, delle famiglie e dell’intera comunità italiana.

Ambulatori mobili per la medicina di prossimità

Si tratta di ambulatori non solo destinati alle analisi e screening di routine, ma che possono essere adibiti ad attività mediche specifiche. Gli ambulatori mobili realizzati da CVS sono destinati a tutti coloro (Aziende Sanitarie, strutture ospedaliere, associazioni e onlus) che vogliono investire nel miglioramento dell’accesso alle cure, dimenticandosi del disagio geografico o dell’insostenibilità demografica.

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I medici presenti a bordo degli ambulatori mobili vengono messi nelle condizioni ideali per svolgere quasi ogni tipo di prestazione medica. Il vero valore aggiunto è quello di potersi recare in qualsiasi comune, piccolo o grande che sia. Così facendo questi luoghi accolgono un punto di riferimento, un porto sicuro dove recarsi, dando supporto alle strutture fisse e venendo incontro alle difficoltà dei cittadini.

Sono ambulatori dove è possibile fare analisi preventive su patologie importanti come le malattie cardiovascolari o screening preventivi tumorali.

Anche in questo periodo, in piena campagna vaccinale, la disponibilità di un ambulatorio mobile come punto vaccinale può rappresentare un grosso aiuto per le popolazioni disagiate e per gli individui anziani. I dati evidenziano infatti come molti rinuncino alla vaccinazione perchè impossibilitati a recarsi autonomamente negli hub preposti.

Insomma, incentivare la medicina di prossimità è importante per sviluppare un meccanismo che punti a rivoluzionare l’intero benessere dei cittadini e aiuti il sistema sanitario del nostro Paese, con un’attenzione ai soggetti più fragili e ai nostri anziani.

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