Per quanto riguarda la loro salute, gli uomini sono molto più restii ad effettuare visite mediche di prevenzione urologica rispetto all’universo femminile. Studi recenti, infatti, hanno dimostrato che appena il 20% degli uomini si reca per effettuare un esame preventivo, a fronte dell’oltre 50% delle donne di pari età.
La maggior parte degli uomini, infatti, è spinto ad interfacciarsi con un medico solo se presenta sintomi o se affetto da qualche particolare patologia. Sono reticenti, a tratti timidi nel parlare delle proprie problematiche, rimandando fino all’ultimo, quando malauguratamente è troppo tardi.
Quando conviene iniziare un percorso di prevenzione urologica
In linea generale, possiamo affermare che tutti gli uomini al di sopra dei 40 anni dovrebbero sottoporsi a visite di prevenzione urologica periodiche. Però, a seconda di indicazioni specifiche del medico specialista o in presenza di fattori di rischio, la periodicità può cambiare. Ad esempio i rischi più comuni sono: essere un soggetto fumatore; in stato di obesità; familiarità con malattie urologiche. Così facendo si riduce significativamente il rischio di esposizione a patologie tumorali che riguardano delicati distretti corporei, come: prostata, rene, vescica e testicoli.
Molte sintomatologie, se trascurate, possono riportare gravi danni, talvolta difficili da curare e che provocano un peggioramento delle qualità della vita e della salute riproduttiva. Al contrario, una diagnosi precoce consente un tempestivo trattamento delle patologie benigne e scongiura l’insorgenza di successivi aggravamenti.
Visita urologica: in cosa consiste
La prima visita di prevenzione urologica parte generalmente da un’anamnesi completa per capire lo stato di salute del paziente.
Come primo step, infatti, si raccolgono tutte le informazioni sullo stile di vita e si esegue una ricostruzione sul passato del paziente, soprattutto per capire se sussistono familiarità con patologie urologiche.
Successivamente, si esegue l’esame obiettivo urologico che prevede un’osservazione minuziosa dell’addome superiore e della parte bassa della schiena al fine di individuare eventuali irregolarità o fattori che possano destare preoccupazione.
In seguito, si verifica lo stato di salute della prostata e la presenza o meno di anomalie. Infine si esegue l’esplorazione del retto tramite un macchinario specifico: fondamentale, in particolare, per la diagnosi preventiva del cancro alla prostata.
Ambulatori mobili: una risorsa in aiuto della prevenzione urologica
Come abbiamo visto il tema della prevenzione urologica è sicuramente un argomento delicato. Per sensibilizzare su questa tematica e sottolineare il ruolo che ricopre, vi sono degli strumenti che facilitano sia la comunicazione che la diagnosi tempestiva.
Stiamo parlando degli ambulatori mobili urologici. Dei veri e propri studi medici di urologia su quattro ruote, ultra attrezzati per effettuare uno screening completo ed efficiente, in qualunque luogo. Il mezzo, infatti, si presta per raggiungere posti lontani e disagiati, dove difficilmente si trovano ospedali o ambulatori nelle vicinanze. In questo modo si dà la possibilità a tutti di sottoporsi ad una visita.
All’interno dell’ambulatorio urologico mobile vi sono attrezzature idonee e conformi per un check-up urologico. Così, si rende possibile effettuare qualsiasi tipo di esame diagnostico, grazie ad un medico urologo professionista a bordo e facendo sentire il paziente a proprio agio, dotato del massimo comfort.
Inoltre, la struttura mobile si adatta per far entrare al suo interno anche persone disabili e che hanno difficoltà a muoversi, essendo munita di rampe apposite che si aprono e porte adeguate.
Cvs è in grado di fornire ad ospedali, asl territoriali o a qualsiasi struttura medica, la possibilità di usufruire di questo servizio di ambulatorio mobile urologico.
Affinché la prevenzione nel campo dell’urologia, soprattutto maschile, non sia più un tabù da sfatare.