le origini dei veicoli radiologici-CVS

Gli ambulatori mobili di radiologia sono dei veicoli all’interno dei quali viene allestita una sala radiologica, e in cui è possibile svolgere tutte le relative attività di diagnostica per immagini, dedicate alla tutela della salute dei cittadini.
Oggi, tutti siamo a conoscenza dell’utilità degli ambulatori mobili di radiologia, ma pochi sanno che questi veicoli speciali-medicali hanno alle spalle una lunghissima storia che affonda le sue radici negli anni della Grande Guerra ed è indissolubilmente legata a Marie Curie, illustre scienziata due volte insignita del premio Nobel per i suoi studi sulle radiazioni.

Auto-radiologiche-CVS

Lo scoppio della prima guerra mondiale e la nascita delle Petites Curie

Nel 1914, allo scoppio del primo conflitto mondiale, impossibilitata a proseguire le sue  ricerche scientifiche, la scienziata Marie Curie decise di indirizzare le sue competenze verso lo sforzo bellico, contribuendo a salvare un grandissimo numero di vite.
In quel complicato momento storico, per i medici era necessario utilizzare le immagini radiologiche dei soldati per poter individuare corpi estranei come i proiettili.
Ma all’inizio della guerra, i medici dovettero fare i conti con un importante problema: le macchine radiologiche si trovavano solo negli ospedali cittadini, lontani dai campi di battaglia dove i soldati feriti venivano curati.
La soluzione proposta da Marie Curie fu rappresentata dalle cosiddette “Petites Curie” (piccole Curie), antenate degli attuali laboratori mobili di radiologia.
Queste auto-radiologiche erano dei veicoli dotati di un’apparecchiatura radiografica in grado di effettuare le indagini radiologiche sui pazienti, individuare con precisione la  posizione di schegge e proiettili e facilitare la chirurgia.
I veicoli erano dotati di una dinamo alimentata dal motore dell’auto, e quindi in grado di arrivare in prossimità del fronte, risparmiando il tempo necessario per il trasporto
dei feriti negli ospedali e aumentando la possibilità di salvare le loro vite.
L’ intuizione della scienziata polacca si rivelò efficace e permise a più di un milione di soldati feriti di sottoporsi a esami radiologici e di salvarsi dalle conseguenze dei proiettili di guerra.

Una storia che arriva fino a noi: gli attuali ambulatori mobili di radiologia

Dalle Petites Curie ideate dalla scienziata Premio Nobel agli attuali ambulatori mobili di radiografia molto è cambiato.
Ad essere rimasta immutata nel tempo è l’ utilità di questa tipologia di veicoli, seppur il loro impiego avvenga oggi in contesti differenti.
Gli ambulatori mobili di radiografia di CVS nascono infatti per permettere di svolgere tutte le attività di diagnostica per immagini, dedicate alla tutela della salute dei cittadini, attraverso l’organizzazione di giornate di visite ed esami in piazze cittadine, scuole, parrocchie, aziende sanitarie locali, università, e raggiungendo anche i luoghi dove la popolazione vive il disagio della mancanza di prossimità di strutture sanitarie.
Le unità mobili medicali permettono quindi di rivoluzionare il modo di svolgere il proprio lavoro, esercitando l’attività in maniera itinerante, con la sicurezza di poter contare su alti livelli di comfort e sicurezza.
Un risultato che oggi sarebbe stato molto difficile da raggiungere senza il contributo di una mente brillante come quella di Marie Curie.

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